DIODORO SICULO (Agira 90 a.C. - 27 a.C.)


"Biblioteca Storica".


Libro IV - 67 4,5
"Prima di quei tempi, Beoto, figlio di Arne e di Poseidone, arrivò nella regione allora chiamata Eolide, e ora Tessaglia, e diede ai suoi compagni il nome di Beoti. Ma, per quanto riguarda questi Eoli, è necessario esporre un racconto particolareggiato, risalendo a tempi antichi. Nei tempi passati, gli altri figli di Eolo, figlio di Elleno, figlio di Deucalione, abitarono nella contrada sopra citata, invece Mimante, rimasto,regnò sull'Eolide. Ippote, nato da Mimante, procreò Eolo con Melanippe, mentre Arne, che era figlia di Eolo, generò Beoto con Poseidone. Ma Eolo, non credendo che si fosse unita con Poseidone, e biasimandola per essere stata sedotta, consegnò Arne a uno straniero di Metaponto, che si trovava per caso là in visita, ordinandogli di condurla via, a Metaponto. Poichè costui fece quanto gli era stato ordinato, Arne visse a Metaponto e generò Eolo e Beoto, che il Metapontino, dal momento che era senza figli, e in osservanza di un responso oracolare, adottò come figli propri. Quando costoro si furono fatti uomini, essendo scoppiata a Metaponto una guerra civile, s'impadronirono del potere con la forza. Più tardi, quando Arne litigò con Autolite, la moglie del Metapontino, i giovani, portando aiuto alla madre, uccisero Autolite. Poichè il Metapontino si sdegnò terribilmente per l'accaduto, preparate delle imbarcazioni e presa con loro Arne, salparono con molti amici".

Diodoro Siculo: Biblioteca Storica . A cura di Giuseppe Cordiano e Marta Zorat, Milano, 2014


Libro XIII 34
"Poichè non furono accolti dai Tarantini, veleggiarono alla volta d Metaponto e di Eraclea e, quando approdarono a Turi, furono accolti con benevolenza".

Diodoro Siculo: Biblioteca Storica .Trad. di Calogero Miccichè, Milano, 2016


Libro XX 104
"In Italia, i Tarantini erano in guerra con i Lucani e con i Romani ed inviarono ambasciate a Sparta chiedendo rinforzi e l'aiuto del generale Cleonimo. I Lacedemoni inviarono volentieri il generale e i Tarantini, in cambio, mandarono soldi e navi. Cleonimo reclutò mercenari nella città lacedemone di Tenaro e salpò alla testa di cinquemila soldati. Riuscì a reclutare una quantità di mercenari non inferiore a quella di precedenti spedizioni riuscendo ad arruolare più di ventimila soldati di fanteria e duemila cavalieri. Inoltre si unirono la maggior parte dei Greci d'Italia e i Messapi. Di fronte ad un esercito tanto considerevole, i Lucani, preoccupati, si allearono con i Tarantini e poichè i Metapontini non volevano unirsi a lui, convinse i Lucani ad attaccare la regione e con una azione congiunta sorpresero i Metapontini. Dopo essere entrato nella città come un amico, volle più di seicento talenti di argento e duecento tra le più nobili vergini come ostaggio, non per assicurarsi la lealtà della città ma per soddisfare la propria lussuria".